SVIZZERA – Uno studio commissionato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo analizza gli omicidi commessi in ambito domestico con armi. Il Consiglio federale è stato informato dei risultati in occasione della seduta del 26 febbraio 2025. L’indagine mostra che a commetterli sono quasi esclusivamente uomini, per lo più svizzeri di età superiore ai 60 anni. A essere particolarmente a rischio sono le donne svizzere della stessa fascia d’età. Lo studio mostra inoltre che spesso mancano informazioni circa la legalità e la provenienza delle armi da fuoco.
Le armi a casa
Le armi da fuoco giocano un ruolo centrale negli omicidi commessi in Svizzera. Sebbene il numero di omicidi compiuti con questo tipo di armi sia complessivamente calato negli ultimi 30 anni, questo calo è nettamente inferiore in ambito domestico. Lo studio condotto su incarico dell’UFU indaga sugli omicidi con armi da fuoco commessi nel nostro Paese nella sfera domestica. Lo studio costituisce una delle misure in adempimento del postulato Graf Maya 19.3618 «Basta agli omicidi contro le donne nell’ambito familiare. Rapporto sulla ricerca delle cause ed elenco di misure contro i femminicidi in Svizzera». Tra gli incarichi affidati all’UFU dal Consiglio federale vi era anche quello di indagare sulla provenienza e l’acquisizione delle armi utilizzate per commettere gli omicidi. Lo studio, condotto dall’Università di San Gallo, funge da base per valutare le misure di protezione già in atto e ridurre ulteriormente l’uso improprio delle armi da fuoco.














