BRISSAGO – Museo Ruggero Leoncavallo l’opera completa del compositore.
IL MUSEO LEONCAVALLO DI BRISSAGO
Il Museo Ruggero Leoncavallo ĆØ stato inaugurato nell’aprile del 2002. Ć nato grazie alla Fondazione Ruggero Leoncavallo istituita nel 1999 dalla munifica mecenate baronessa Hildegar de von Munchhausen. CosƬ il comune di Brissago ha messo a disposizione del museo tre locali nel maestoso palazzo barocco Branca Baccala. Passando davanti alla statua del Rolando di Berlino, che ricorda una delle opere del Maestro, e al suo busto in bronzo, si entra nel museo.
LA VITA DI LEONCAVALLO
Ruggero Leoncavallo nasce nel 1857 e muore nel 1919. E’ stato un compositore e librettista italiano, autore di opere liriche e operette. Dopo un periodo giovanile ricco di viaggi, verso la fine del XIX secolo Leoncavallo arrivò a Brissago, dove nel 1903 affidò all’architetto Bernasconi il compito di costruirgli Villa Myriam. LƬ il Maestro visse fino al 1916, anno in cui dovette venderla per far fronte alle ristrettezze finanziarie. Fino a quel momento, la villa fu un punto di ritrovo per direttori di teatro, scrittori, cantanti ed editori di primo piano. I brissaghesi, consapevoli del suo attaccamento al loro villaggio, gli concessero nel 1904 la cittadinanza onoraria.
L’OPERA
L’attivitĆ di Leoncavallo fu prolifica, ma il successo di “Pagliacci” non venne più replicato. Si ricordano l’opera “ZazĆ ” del 1900, di cui due arie sono rimaste in repertorio, e le operette per il Teatro Reinach di Parma: “La reginetta delle rose” andata in scena il 30 dicembre 1914, “La candidata” il 10 gennaio 1916 e “Prestami tua moglie”. Quest’ultima rappresentata al Teatro del casino di Montecatini a settembre del 1916, replicata al Teatro Alfieri di Torino a ottobre e poi altrove, e al Teatro La Fenice di Venezia nel 1921.Ā Leoncavallo ebbe maggiore fortuna con le romanze. La più famosa delle quali ĆØ Mattinata scritta per la Gramophone Company e prevista per la voce di Enrico Caruso; lo stesso Leoncavallo suonò il pianoforte durante la prima incisione avvenuta l’8 aprile del 1904 e interpretata proprio da Caruso.














