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Per restare al suo posto, Powell deve evitare di ripetere gli errori commessi dalla Federal Reserve nel 2019

MALTA – Per restare al suo posto, Powell deve evitare di ripetere gli errori commessi dalla Federal Reserve nel 2019.

diĀ ALESSIO GARZONE – Gamma Capital Markets.

SPECIALE FEDERAL RESERVE

Contro ogni aspettativa, la Federal Reserve ĆØ stata più accomodante di quanto ci aspettassimo tutti. I tassi sono stati lasciati invariati al 5,25-5,50% come previsto, mantenendo laĀ Ā visione che “Il Comitato non si aspetta che sarĆ  appropriato ridurre l’intervallo obiettivo finchĆ© non avrĆ  acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%.” Lo Statement ĆØ stato praticamente un ā€œcopia e incollaā€ di dicembre, senza nessuna sorpresa o informazione aggiuntiva. Data la mancanza di cambiamenti politici o di dichiarazioni, l’attenzione si ĆØ naturalmente concentrata sull’ultima versione del ā€œdot plotā€ del FOMC, in cui la previsione del tasso mediano per il 2024, nonostante alcune aspettative di aumento, ĆØ rimasta invariata al 4,6% (il che implica tre tagli dei tassi da 25 punti base quest’anno). I mercati hanno reagito bene alla conferma dei tre tagli quest’anno, con i settori sensibili ai tassi che hanno chiaramente sovraperformato, e le societĆ  a piccola capitalizzazione del Russell 2000 in testa all’SP500 e al Nasdaq.

LeĀ nuove proiezioni del FOMCĀ sull’economia sono le seguenti:

  • La previsione mediana del PIL ĆØ stata rivista al rialzo al 2,1% dall’1,4% per il 2024, con le mediane del 2025 e del 2026 entrambe spinte più in alto al 2% dall’1,8% e dall’1,9%, rispettivamente.
  • La previsione mediana della disoccupazione ĆØ stata abbassata al 4,0% dal 4,1% per il 2024, con la mediana del 2025 invariata al 4,0% e quella del 2026 scesa al 4,0% dal 4,1%.
  • Il PCE core ĆØ stato aumentato dal 2,4% al 2,6% per il 2024, con le mediane del 2025 e del 2026 invariate rispettivamente al 2,2% e al 2,0%.

Per la prima volta dopo diversi mesi, il mercato sembra ora più che mai allineato alla Federal Reserve. Ricordiamo che a dicembre il mercato era super ottimista stimando 7 possibili tagli di tassi durante il 2024, contro solo 3 dichiarati dalla Fed nell’ultima riunione dell’anno. Poi, mentre l’inflazione rimaneva vischiosa, l’occupazione era alta e il PIL cresceva a ritmo sostenuto, il mercato ha ridotto drasticamente le sue aspettative a 2 tagli. Ora, per la prima volta dalla pandemia, la curva dei futures sui Fed Funds ĆØ allineata alle proiezioni dei tassi Fed.

CONFERENZA STAMPA

Ma veniamo alla conferenza stampa. Se dallo statement e dalla guida politica non ci sono state grosse sorprese, ci si aspettava qualcosa di diverso dalla conferenza e del Q&A con i giornalisti. E invece, anche qui, sembrava un film giĆ  visto. In linea di massima, le dichiarazioni di Powell sono state accolte conĀ tono accomodanteĀ dai mercati, con il presidente della Fed che ha evitato di farsi troppo allarmare dai dati sull’inflazione di gennaio e febbraio sopra le attese, descrivendoli come dati ā€œirregolariā€ pesati daĀ fattori stagionaliĀ che comunque nel quadro di insieme portano ad una visione deflazionistica di lungo termine.

BILANCIO FED

L’altro tema caldo era il bilancio. Powell qui ha affermato che che si stanno avvicinando a rallentare in maniera ā€œlenta e gradualeā€ il ritmo della stretta quantitativa (QT), senza però rilasciare ulteriori dettagli che, forse, avremo nel prossimo incontro. Restano dunque gli importi da 60 mld di dollari per i Treasury e 35 per gli MBS al mese. Lenta e graduale. PerchĆ©? L’ultima volta che la Fed ha ridotto il suo bilancio era il 2019. Il QT era in corso da più di un anno ma la Fed ha dovuto interrompere il processo bruscamente dopo aver causatoĀ disfunzioni monetarie, costringendo la banca centrale a fare un passo indietro con massicce operazioni di pronti contro termine e a liquidare in gran parte di quel QT. Powell ha fatto riferimento più volte a quell’episodio: ā€œLa liquiditĆ  non ĆØ distribuita uniformemente nel sistema. Possono esserci momenti in cui, nel complesso, le riserve sono ampie o addirittura abbondanti, ma non in ogni parte. Quelle parti in cui non sono ampie, può esserci stress. Ciò può causare l’avvio prematuro della macchina da stampa. Forse qualcosa del genere ĆØ successo nel 2019.ā€ E: ā€œNon vogliamo trovarci in una situazione in cui compriamo asset e rimettiamo le riserve nel sistema bancario come abbiamo fatto nel 2019ā€.

FED FUNDS PROBABILITY

Alla conclusione dei lavori, la probabilitĆ  di un taglio dei tassi a giugno ĆØ cresciuta dal 55% al 68% in un solo giorno.

TAKEAWAY

Certo ĆØ che il lavoro di Powell di quest’anno non sarĆ  sicuramente invidiato da nessuno. Con attenzione chirurgica deve evitare gli errori passati (come quello del 2019 per il QT che dicevamo prima o come quello degli anni ā€˜70 in cui si ĆØ avuto il ritorno dell’inflazione dopo aver anticipato troppo i tempi nel tagliare i tassi) senza però forzare troppo la mano e mandare l’economia in recessione. Soprattutto quest’anno, in cui le elezioni la fanno da padrona e, nonostante la Fed resti apartitica e neutrale, sappiamo tutti che in caso di vittoria di Trump il rischio di un cambio nominativo per presidenza della Fed ĆØ molto alto.

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