MODENA (ITALIA) – Perchè il Cavallino rampante è il simbolo della Ferrari?
IL CAVALLINO RAMPANTE DELLA FERRARI
Il cavallino rampante viene dal mondo dell’aviazione. Si tratta dell’emblema personale di Francesco Baracca, maggiore e pilota della prima guerra mondiale abbattuto in volo nel 1918. Sulla carlinga del suo aereo spiccava un cavallino rampante nero, con la coda all’ingiù, simbolo di coraggio e temerarietà. Non passano molti anni dalla scomparsa dell’asso Baracca che Enzo Ferrari ne conosce la madre, la contessa Paolina Baracca. È il 17 giugno 1923 e si sta disputando il gran premio del circuito del Savio, vicino a Ravenna. Enzo Ferrari vince questa prima edizione come pilota Alfa Romeo e la contessa Paolina gli propone di adottare come simbolo il cavallino rampante del figlio. Gli dà il permesso di applicarlo sulle sue automobili perché gli porti fortuna.
LA STORIA
Sei anni dopo, nel 1929, Enzo Ferrari fonda a Modena la Scuderia Ferrari, filiale di Alfa Romeo, ma solo nel 1932 gli viene concesso di usare il simbolo del cavallino. E anche quel giorno, arriva la vittoria. Il simbolo del Cavallino Rampante, tuttavia, sulle vetture della Scuderia Ferrari avrebbe debuttato solo il 9 luglio 1932. Lo fece, ovviamente, su delle auto di marca Alfa Romeo, le vetture che la Scuderia impiegava al tempo. L’occasione fu la 24 Ore di Spa-Francorchamps, grande classica della corse di durata in programma sull’impegnativo circuito ricavato sulle strade che uniscono alcuni paesini delle Ardenne, in Belgio. Quel Cavallino Rampante nero portò davvero fortuna a Ferrari: la gara venne infatti dominata proprio dalle 8C 2300 MM della Scuderia. A vincere furono Antonio Brivio ed Eugenio Siena, precedendo sul traguardo la vettura dei compagni Piero Taruffi e Guido d’Ippolito. Tuttavia, quando il Drake si separa da Alfa Romeo per fondare la sua casa costruttrice nel 1939, dovrà abbandonare il suo fortunato stemma per cinque anni. Ma è solo questione di tempo. A partire dagli anni ’40 il cavallino ritorna in pista e diventa ancora più rampante di prima, spiccando nuovamente sulla Ferrari S125, la prima a portare il nome del suo inventore. La coda diventa rivolta all’insù, la silhouette si fa più snella, stagliata sull’immancabile sfondo giallo, scelto in onore al colore di Modena. E sotto la scritta che diventerà celebre, quella con la classica “F” allungata.














