USA –Ā Sentenza antitrust Google, quali impatti sul mercato dei servizi digitali.
GOOGLE COLPEVOLE
Google ĆØ stata dichiarata colpevole dalla giuria Distretto Settentrionale della California di mantenere un monopolio illegale nel suo Google Play Store e nel servizio di fatturazione di Google Play. Questo caso, che ha attirato lāattenzione globale, ĆØ stato descritto dalle testate giornalistiche di tutto il mondo come un evento di portata storica. Si tratta di una sentenza importante che si inserisce nel più ampio contesto delle indagini antitrust che stanno interessando i colossi della Silicon Valley e che contribuirĆ , insieme ad altre pronunce, a formare un quadro regolamentare del nuovo mercato digitale mondiale. Tuttavia, i principi espressi dalla corte, sono principi assodati e pacifici, giĆ applicati in Svizzera e fortemente voluti anche nei nuovi regolamenti UE, entrati in vigore negli ultimi anni. Il procedimento USA ha avuto origine dalle accuse mosse da parte di Epic Games contro Google per le sue pratiche commerciali relative al Google Play Store, la principale piattaforma per la distribuzione di applicazioni per dispositivi Android.
IL CONTROLLO DEL MERCATO
La questione centrale riguardava lāegemonia e il totale controllo del mercato di Google per ostacolare la concorrenza, imponendo restrizioni agli sviluppatori di app e ai consumatori. Particolare attenzione ĆØ stata rivolta al modo in cui Google gestiva il suo sistema di fatturazione che, secondo le accuse, oltre a limitare la libertĆ di scelta, imponeva commissioni eccessive.lo Sherman Act, in particolare,Ā proibisce accordi, complotti o cospirazioni che restringano indebitamente la concorrenza. Nel caso di Google, le accuse si concentravano sullāidea che lāazienda avesse creato un ecosistema chiuso intorno al suo Google Play Store, imponendo restrizioni agli sviluppatori di app e ai consumatori che limitavano indebitamente la concorrenza nel mercato delle app. Questo includeva lāimposizione di termini e condizioni che obbligavano gli sviluppatori a utilizzare esclusivamente il sistema di fatturazione di Google Play per le transazioni in-app, limitando cosƬ la libertĆ di scelta e potenzialmente innalzando i costi per gli sviluppatori e i consumatori.














